Tutto pronto per “Orvieto in Fiore”, la manifestazione che, promossa dal Comitato Cittadino dei Quartieri, dal 2013 nella città della Rupe incornicia la tradizionale festa religiosa della Pentecoste e della Palombella. L’edizione 2024, la dodicesima, prende vita quest’anno nel weekend dal 17 al 19 maggio ed è tutta dedicata all’amore essendo stata intitolata, secondo la citazione di un passo del Vangelo di Giovanni, ‘Nell’amore non c’è timore’. Il programma (riportato in calce all’articolo) prevede tre giorni di eventi fra infiorate, aperitivi floreali e balconi vestiti a festa. Ci sarà anche il torneo dei balestrieri per il Palio della Palombella in Piazza del Popolo e, in modo collaterale e in collaborazione con tante associazioni della città, mostre, esposizioni, iniziative varie e anche un mercato florovivaistico in Piazza della Repubblica.
Una festa corale che affonda le sue radici nel basso Medioevo, il periodo dei grandi mutamenti sociali ed economici della società, l’epoca in cui si affaccia una nuova percezione dell’individuo che getterà le basi della civiltà umanistico-rinascimentale, diffusasi anche grazie al sostegno di un’aristocrazia colta e di una borghesia sempre più ampia e facoltosa.
E’ infatti dal lontano 1404 che si hanno notizie della celebrazione, in occasione della Pentecoste, della festa della Palombella, rappresentazione simbolica della discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli, voluta dalla antica e nobile famiglia Orvietana dei Monaldeschi.
Giovanna di Gentile Monaldeschi della Cervara dei Muffati sposò nel 1465 Pietro Antonio Monaldeschi della Vipera ‘Melcorino’ e questo matrimonio suggellò una pace che era stata attesa da oltre due secoli. Nel 1524 la nobildonna tra i lasciti che volle elargire all’Opera del Duomo volle che la festa che all’origine aveva luogo all’interno del Duomo fosse tramandate nei secoli e da allora si celebra ininterrottamente.
Tradizione vuole che sul sagrato del Duomo venga allestito il ‘Cenacolo’, oggi consistente in grande baldacchino a quattro colonne in legno dipinto, di fattura neogotica, restaurato dopo il 1905, che riproduce il disegno del Reliquiario di San Savino, un’opera di alta oreficeria dei senesi Ugolino di Vieri e Viva di Lando, attualmente conservata nel Museo dell’Opera del Duomo. Alle dodici del giorno di Pentecoste, dopo il segnale del Vescovo, viene liberata una colomba bianca che, legata ad una raggiera, ‘spicca il volo’ da un pannello raffigurante l’Empireo, percorre Via Maitani lungo una corda metallica e raggiunge il Cenacolo. Qui, al suo arrivo, si accendono le fiammelle sul capo degli Apostoli e di Maria, ricordando l’inizio della loro missione nel mondo, fortificati dallo Spirito Santo.
L’iniziativa ‘Orvieto in fiore’ prese avvio come gesto di unità fra Orvieto e Bolsena, nel 2013, anno in cui per la prima volta dopo 750 anni fu esposto per una settimana e non per poche ore come nel 2004, il Sacro Corporale a Bolsena e la Sacra Pietra a Orvieto, iniziando un percorso interpretato dall’Associazione Infioratori di Bolsena proprio con un’infiorata che fosse segno di questo legame: Bolsena con le sue infiorate – si legge in una pagina del blog del Comitato dei Quartieri di Orvieto – rende onore alla festa del Corpus Domini e ‘Orvieto in fiore’ valorizza la Festa della Palombella con molteplici manifestazioni creando una rete promozionale a vantaggio di entrambe le città.”
Il programma di ‘Orvieto in fiore’ 2024
Venerdì 17 maggio alle 16 nella Sala consiliare del Comune di Orvieto, selezione e premiazione dei bozzetti elaborati dagli studenti delle classi 2A, 2B, 2C, 3C, 3D del Liceo artistico di Orvieto sul tema scelto dal vescovo di Orvieto e Todi, monsignor Gualtiero Sigismondi, ‘Nell’amore non c’è timore’, tratto dalle parole del Vangelo di Giovanni. A seguire nella sala Unità d’Italia, ‘I fiori musicali di Orvieto“, esibizione degli allievi del Maestro Riccardo Cambri alla Scuola comunale di musica “A.Casasole”.
Sabato 18 maggio, dalle 17.30, con l’accompagnamento della musica della Filarmonica ‘Luigi Mancinelli’, percorso delle infiorate da piazza Cahen verso i lavori realizzati dai gruppi di infioratori dei quattro quartieri. A fine percorso, intorno alle 19.30, in Piazza San Giovenale premiazioni dei concorsi ‘Aperitivo floreale’, in collaborazione con Maria Rosa Borsetti, e dei ‘Balconi e vetrine in fiore con i colori dei quartieri’, promosso da Fidapa. Rinfresco, offerto dalla Strada dei Vini Etrusco-Romana, e cena in piazza in collaborazione coi produttori di TraMercato.
Domenica 19 maggio, giorno di Pentecoste, in Piazza Duomo alle 12 tradizionale volo della Palombella e nel pomeriggio, dalle 16.30 corteo dei figuranti coi nuovi costumi realizzati quest’anno, all’arrivo a Piazza del Popolo esibizione degli Sbandieratori e musici dei Quartieri e quindi Torneo dei Balestrieri e aggiudicazione del Palio della Palombella.
Iniziative collaterali
Dal 17 al 19 maggio in Piazza della Repubblica mercato florovivaistico, artigianale e delle produzioni agricole al cui interno, sabato 18 maggio, Slow Food Day 2024 con il ‘Laboratorio della Lumachella’ curato dalla Condotta di Orvieto in collaborazione con Stefano Pelagri.
Mostre dal venerdì alla domenica: all’atrio di Palazzo dei Sette ‘Fiori d’amore’, al Museo Greco ‘Una Rosa per Orvieto’ la mostra del merletto orvietano con gli elaborati delle comunità candidate al riconoscimento del merletto come Patrimonio immateriale dell’Unesco, alla chiesa di Sant’Andrea ‘Voli di pace’ con il patchwork realizzato dal Laboratorio dell’Unitre, nell’ex chiesa di Sant’Agostino ‘Vento di primavera’, l’esposizione degli allievi dell’Ikebana Ohara Chapter Roma, e ‘I fiori di tufo’, quadri eseguiti da Nata Kulicka.
Sabato 18 maggio, dalle 12 alle 19, aperitivi floreali al Labirinto di Adriano, al Pozzo della Cava e al Teatro Mancinelli, divagazioni in musica di ‘Giacomo Leopardi Fiori rari’ alle 10.30 al Giardino di Palazzo Sanvitani con Guido Barlozzetti e Riccardo Cambri, spettacolo di danza alle 21.15 in Piazza XXIX Marzo ‘Mutazione…Oscurità e Colore’ a cura della scuola Scarpette Rosse, Agorà e Area 51.
Maria Vittoria Grotteschi